LA SICUREZZA IN PISCINA UN PROBLEMA SPESSO SOTTOVALUTATO
La cronaca degli ultimi anni ci ha dimostrato quanta verità ci sia dietro a questo pensiero ed è per questo che è fondamentale conoscere sia i rischi che le normative che sono state attuate per la prevenzione degli incidenti in piscina.
Dobbiamo assolutamente partire da una distinzione fondamentale che viene fatta già a livello di normativa: piscine pubbliche e private; le prime ad utilizzo di qualunque utente o gruppo di utenti, non necessariamente a pagamento, le seconde invece utilizzate da una sola famiglia o dagli ospiti del titolare o gestore o proprietario (hotel, residence, strutture di accoglienza in genere, case private). Inoltre le piscine, pubbliche o private, vengono suddivise ancora in tre tipologie a seconda dell'uso che viene offerto; infatti possono essere di tipo 1 dove le attività acquatiche sono l'offerta principale (parchi acquatici, piscine comunali, piscine ricreative - principalmente uso pubblico); tipo 2 dove le attività acquatiche completano l'offerta principale (hotel, residence, campegi, club, centri benessere) e tipo 3 tutti gli altri usi.
Questa distinzione diventa importantissima in quanto, mentre le piscine pubbliche sono soggette al rigido rispetto dei princìpi e degli standard imposti dalla normativa vigente, i proprietari di piscine private non trovano uguaglianza nella normativa che li riguarda.
E' quindi interesse degli stessi proprietari conoscere i limiti e le esigenze che vengono richieste alle strutture pubbliche per la loro fruizione. E per questo suggeriamo la lettura del seguente articolo "Comitato Tecnico CEN/TC 136 - Sports, plyaground and other recreational facilities and equipment".
In attesa di conoscere la normativa possiamo comunque focalizzarci su alcuni elementi concreti, utili per riconoscere se la nostra piscina sia sicura o no.
Innanzittuto cerchiamo di capire quali saranno gli utenti che utilizzeranno la nostra piscina:
- saranno nuotatori o non nuotatori?
- saranno bambini, adolescenti, disabili, adulti, anziani?
- cammineranno a piedi nudi?
Questi sono solo alcuni degli aspetti riguardo l'utenza di cui dovremo tenere conto, ma sono fondamentali per determinare il materiale più idoneo a prevenire scivolamenti o incidenti in genere. Tuttavia l'affiancamento di questi quesiti alla conoscenza approfondita della normativa ci consentirà di valutare la sicurezza della nostra piscina. E una volta stabilito il grado di sicurezza ci troveremo davanti a diverse strade. Se è vero che intorno alla mia piscina, in quanto privato, posso violare quante più normative costruttive e di esercizio che voglio, la realtà ci dice che il valore delle norme di autoprotezione non è quantificabile.
Ad esempio in termini di scivolamento la normativa riguardante le piscine private afferma testualmente "Il pericolo di un incidente dovuto a scivolamento in una vasca a uso privato è ridotto per i seguenti motivi:
- informazioni facilmente reperibili
- necessaria stretta sorveglianza da parte di persone adulte
- Ridotto numero di persone che utlizzano la vasca contemporaneamente
I requisiti di scivolosità sono validi solo per superfici transitabili di aree inclinate, scalini e gradini situati sul lato interno della vasca, sotto o sopra il livello dell'acqua, e che consentono all'utente di entrare in acqua".
Quindi se dovessimo riscontrare un'alta possibilità di scivolamento a causa del rivestimento non sarebbe meglio cambiare la piastrellatura dell'invaso e della zona intorno alla piscina con un materiale meno scivoloso?
La sicurezza non è mai troppa, ecco perchè la prima scelta che dobbiamo compiere, dopo aver deciso di avere una piscina in giardino, è quella di pianificare la sicurezza della nostra vasca già in fase di progettazione: valutare con cura il rispetto della normativa, rivestimenti antiscivolo, coperture isolanti renderanno più piacevole il tempo che trascorreremo con i nostri cari e i nostri amici.